lunedì 2 febbraio 2009

La legge cosmica o Legge di attrazione

Capitolo 2:

LA LEGGE COSMICA



La Terra funziona secondo i princìpi della legge cosmica. Preparandoci al diploma della scuola Terra, cominciamo a comprendere le leggi cosmiche che governano l’universo. Alcune brevi vite fa’ non sapevamo nulla dell’esistenza di queste leggi. Ma ora, man mano che prendiamo familiarità con i princìpi della creazione, possiamo applicarle per creare da noi la realtà che desideriamo.

La legge cosmica non contiene alcun pregiudizio personale. L’universo non conosce e non ha alcun interesse a conoscere chi utilizza il principio creativo e se lo fa per creare beneficio o per distruggere. Per analogia, l’energia nucleare può essere utilizzata per generare elettricità per portare beneficio al genere umano oppure per distruggere il genere umano stesso. Il principio della fissione atomica è imparziale. Sono l’intento e il livello di comprensione delle menti che usano la potenza dell’atomo a fare la differenza. Ma il potere di una mente che possiede la comprensione è molto più grande della potenza dell’atomo. Esso può resuscitare i morti e far camminare sull’acqua e può esistere solo in un universo in cui la pressione è azzerata.

Parlo della legge cosmica come di un principio, non per farla sembrare priva di amore o compassione, ma perché il vero amore e la vera compassione si basano su di un principio incrollabile che vedremo più avanti.



Se intendiamo diventare degli esseri liberi e se intendiamo evitare di avere con Dio una relazione di co-dipendenza, l’universo e le sue regole devono essere visti come un principio impersonale. Se Dio è principio piuttosto che personalità, allora è inutile chiedere a Dio di concederci dei favori. Le personalità concedono o non concedono favori in base al proprio giudizio e ad una valutazione personale. I princìpi non fanno nulla di questo. Quando preghiamo all’archetipo della forza creativa per chiedere aiuto, esso non può concederci “doni” né “guarigioni”. Esso si può rivelare a noi e lasciare a noi la decisione di che uso fare della forza creativa, che comunque è sempre stata a disposizione di tutti gli esseri viventi.

Ricorda la legge di gravità. Quando ti butti da una finestra, cadi giù. Lungo il tragitto puoi anche ricordarti della legge di gravità, ma la Terra non si curerà del tuo gesto. La gravità è impersonale e non penserà mai: “questa mi è simpatica, la farò atterrare dolcemente”.



Il piano causale



Ora ricordiamo che le regole qui sono abbastanza semplici. Quando la Terra fu fondata come struttura educativa, si decise che la realtà sarebbe stata governata dal piano causale. Chi ha studiato la scienza esoterica conosce i piani di esistenza. I piani di esistenza comprendono il piano fisico, il piano mentale, il piano emozionale e il piano astrale. Il piano causale sta proprio al di sopra del piano mentale e di quello emozionale. Dato questo allineamento, quando noi combiniamo il pensiero all’emozione determiniamo una proiezione (manifestazione) nella dimensione fisica. Questo è esattamente lo stesso processo che Dale Carnegie ed altri consulenti aziendali hanno insegnato per anni nei corsi di motivazione alla vendita. Qualsiasi individuo abbia provato questo principio ne conosce bene gli effetti. Quando tieni in testa l’immagine di ciò che desideri e la sostieni con un po’ di energia emotiva, quella cosa si manifesterà nella tua realtà.

Se esaminiamo questo processo creativo da un punto di vista spirituale, arriviamo all’essenza degli insegnamenti delle antiche scuole dei misteri. Ora conosci tanto quanto qualsiasi ricercatore od organizzazione occulta abbia mai saputo. I pensieri tenuti in mente si manifestano! Questo è il modo in cui funziona questo sistema. Ma, sebbene noi tutti conosciamo già le regole, tendiamo a dimenticare di applicarle con coscienza.



Non resistere il male



Potremmo credere che i grandi Maestri non avessero capito il grado di complessità delle nostre vite ma, guardando all’esempio delle loro stesse vite, è possibile che i loro metodi siano gli unici in grado di mettere a posto i problemi che affliggono la Terra. E’ anche importante notare ciò che i Maestri non hanno mai detto, oltre a ciò che hanno detto. Non ci hanno mai detto che le lauree portano all’illuminazione. Non ci hanno mai detto di metterci a marciare in un esercito per sconfiggere ciò che ci minaccia. Non ci hanno mai detto di raccogliere proseliti che ci aiutino a sostenere la nostra causa. Ci hanno detto “pregate l’uno per l’altro”. Noi insistiamo a sentire in questo un messaggio semplicistico. “Tu non conosci mio marito! Le preghiere con lui non bastano, a lui ci vuole il bastone!” Che cosa ha detto Gesù Cristo? Ci ha detto di porgere l’altra guancia. “Sì, ma porgere l’altra guancia adesso significherebbe lasciare che qualche folle spazzi via il pianeta!”. “Ci sono momenti in cui bisogna prendere una posizione da uomini, no? Il principio di John Wayne!”. Ma, in verità, non è questa la via. Gesù ci ha detto di non resistere il male. E molti di noi, proprio perché brave persone piene di compassione, hanno passato la vita a resistere al male.

Lascia che ti chieda, per un attimo, di fare una supposizione. Se è vero che la realtà viene creata dai pensieri tenuti in mente e dalle emozioni tenute nel corpo, che cosa si crea quando si è pacifisti?

Ho parecchi amici che un tempo erano attivitisti anti-nucleari. Uno di loro era talmente bravo nella sua campagna anti-nucleare che ha collezionato gigantografie di bambini ustionati, in cui si vedevano i particolari della pelle che si stacca in seguito alle radiazioni subite. Quelle fotografie sono così precise che nessuno riesce a guardarle senza che si creino, nella mente, tutti i requisiti permanenti per la manifestazione di quel pensiero. Ciò che lui ha creato finora sono altri bambini colpiti dalle radiazioni. Se qualcuno è contrario all’omicidio perché crede che sia il più orribile dei crimini, tiene nella mente quell’immagine, sostenuta dalla sensazione di repulsione emotiva. Ora vedi ciò che questo crea: un altro omicidio sul pianeta, questa è la legge creativa. In poche parole, noi alimentiamo qualsiasi cosa contro cui noi lottiamo. E così come la legge di gravità è universale, lo è anche la legge creativa.



Creare il Giardino dell’Eden



L’universo non distingue tra i desideri e le paure che noi teniamo in mente. Per conoscere e mostrare la via sulla Terra, dobbiamo capire bene questo concetto. Se desideriamo il Giardino dell’Eden o se desideriamo che tutti gli uomini siano liberi, come possiamo ottenere il potere di creare queste cose?

Gli alunni della decima classe hanno messo la loro fede nelle mani dell’intelletto e cercano di creare attraverso il processo del dibattito. Essi creano molta eccitazione e qualche bella guerra. Gli studenti di undicesima, invece, creano il danno da “anti-tutto”. In un certo senso, quel gruppo di individui è il più potente creatore di danno al pianeta. La classe dodicesima è il primo caso in cui le persone si calano nel principio secondo cui i pensieri tenuti in mente si manifestano. A questo livello, la gente comincia a vedere tutto dalla prospettiva del Cristo ed avviene, quindi, uno spostamento nel senso di compassione e nella comprensione. Questo è il momento in cui la gente comincia a smettere di essere vittima per cominciare a creare, ricreare o guarire qualsiasi cosa.

Se desideriamo che la Terra sia verde, dovremmo forse essere anti-marrone? Neanche per sogno. La mente media non riesce a comprendere quale sia, qui, la differenza. Tuttavia, quelli che stanno cominciando a fare i conti con lo spirito sono in grado di vedere la relazione causa-effetto. E’ facile vedere la differenza tra chi è efficace nel creare il Giardino dell’Eden e chi si dedica alle proprie cause senza portare un gran progresso per il genere umano. L’effetto dello spostamento di tutti gli ambientalisti dal sentirsi anti-inquinamento all’essere a favore della pulizia dell’ambiente sarà incredibilmente potente. La mente è un creatore di realtà fisica più potente di qualsiasi causa che risieda sul piano fisico.

Il potere di creazione che noi abbiamo sulla Terra è fenomenale. Ci sono stati alcuni incredibili passi avanti nella comprensione delle leggi di questo piano di realtà, compresi gli adesivi che oggi vediamo sul paraurti delle automobili che dicono cose come “visualizza la pace”. Quando riusciamo a spostarci dall’essere anti-negatività all’essere pro-positività, diveniamo dei veri salvatori del pianeta. Cerchiamo il pelo nell’uovo? No, questa è la base della comprensione della relazione causa-effetto. Fermare la guerra crea l’inferno. Visualizzare la pace crea il paradiso.



La coscienza crea la realtà



Vai sempre direttamente verso ciò che vuoi creare. Tu sei un cinque-miliardesimo della forza creativa del pianeta e qualsiasi cosa i cinque miliardi abbiano in mente si manifesta sul pianeta. Perché cadono le dittature? Perché la gente mette le bottiglie di vetro in un sacchetto e le lattine di alluminio in un altro? Perché è caduto il muro di Berlino? Questi eventi accadono perché gli intellettuali dibattono? Niente affatto. La meditazione ha fatto più per guarire la Terra di quanto abbiano fatto tutti gli intellettuali e chi funziona a partire dalla cieca compassione messi insieme.

La meditazione abita sul piano causale. Non è interessante notare che tutti i guru abbiano insegnato ai loro studenti a rilassare il corpo? “Un po’ di respirazione di qua e un po’ di yoga di là e mettiamo a posto il piano fisico”. Non hanno mai detto “Vai e cáricati!”. Hanno detto “Rilassati, stai in pace, fermo. Fai che il tuo occhio sia uno e fisso su Dio.” Ora tieni in mente l’immagine di ciò che desideri per la tua Terra. Visualizza ciò che vuoi, non ciò cui tu sei contro. La legge cosmica non è personale e non è interessata a che cosa tu visualizzi. Non dirà mai “Hmm, quel pensiero non mi piace, pensò che non lo manifesterò”.

Il giorno che qualche milione di persone ha partecipato alla meditazione mondiale di guarigione del trentun dicembre, è crollato il muro di Berlino. Nessuno è riuscito a trovare un altro motivo per spiegare il perché sia caduto. Peter Jennings non ci ha mai spiegato al telegiornale delle otto perché sia successo e non è stato certo il nostro governo a farlo cadere e nemmeno qualche esercito o una sanzione economica. E’ semplicemente caduto perché è avvenuto uno spostamento nella nostra coscienza.

Sapevano i milioni di meditatori ciò che stavano facendo? Comprendevano il potere creativo della mente? Assolutamente no. Non avevano idea di quali effetti sinergetici potessero avere i loro pensieri combinati insieme. Ma a loro piaceva. Si sono riuniti e hanno pregato. Hanno garantito che la pace regni sulla Terra e che l’armonia rimanga per sempre. Per il resto dell’anno, forse continuano ad andare in giro ad aggiustare le cose sbagliate, ma non importa: per un giorno si sono messi tutti nella stessa direzione ed hanno spostato l’energia della Terra. Hanno dato la direzione verso la pace.

Quanti individui servono per creare la transizione sulla Terra? Quanto tempo della tua giornata devi passare a visualizzare per creare la pace nel mondo e l’aria pulita? I grandi Maestri hanno detto che se la nostra fede è grande come un grano di senape, ci basterà nell’uno per cento dei casi. I pensieri casuali della popolazione del mondo non causano un gran danno né a noi né al pianeta. Se abbiamo cinque miliardi di individui occupati in pensieri casuali, con una metà che pensa a questo e l’altra metà che pensa a quello, ossia la metà che pensa “fate come me e tutti saranno salvi, e l’altra metà pensa “no, ascoltate me”, da che parte si va? Niente si muove perché ognuno va in una direzione diversa. Però, se ai cinque miliardi che vanno in direzioni diverse aggiungi una manciata di anime che intendono lavorare in armonia e tenere un pensiero indirizzato nella stessa direzione, prima ancora di saperlo, tutto il resto della banda sarà già attratto nella corrente. Questa è la legge cosmica.

Dobbiamo sempre cercare la causa di tutti i cambiamenti nel regno della coscienza. Preferiremmo che la causa del cambiamento fosse qualcosa di tangibile e drammatico, qualcosa che appaia alla tv nazionale, così da poter dire a tutti con certezza che cosa devono fare per salvare il pianeta. Non funzionerà in questo modo perché la nostra realtà è già il risultato dei nostri sistemi di pensiero.



Il comportamento non crea



Una delle cose che arriveremo a capire è che il comportamento è irrilevante. La nostra più grande programmazione dal momento della nostra nascita sul pianeta ruota attorno al comportamento. Il nostro senso di colpa esiste perché le figure d’autorità ci hanno detto che il nostro comportamento aveva fatto male a qualcuno. Ogni volta che abbiamo fatto qualche sbaglio, abbiamo preso una sberla. Quando siamo diventati abbastanza grandi per capire il linguaggio, la prima parola che abbiamo detto è stata “no”. “Non fare questo, non fare quello, non, non, non!”. Ed, ancora una volta, nessun grande Maestro ha mai detto che il nostro comportamento faccia qualche differenza. Essi avevano compreso che il fare non è la forza creativa che funziona sul pianeta.

Perfino una volta capito il modo di usare la coscienza per creare la nostra realtà, occasionalmente ci disperiamo perché non riusciamo a vedere come i nostri pensieri si manifestano, come essi mettono in atto i cambiamenti che noi desideriamo. Così, a forza di frustrazioni, ricadiamo nel fare. Quel modo di creare ha sempre fallito nel creare una felicità permanente e sempre fallirà.

Ci è stata inculcata l’idea che i cinque sensi ci danno l’unico vero quadro della realtà e che, quindi, è facile per noi vedere un edificio in costruzione e credere che una “creazione” sia in atto. Se ciò fosse vero, Gesù Cristo avrebbe dovuto “costruire” l’acqua solida, prima di camminarci sopra. La coscienza è la realtà, su questo piano. Il fare è il risultato naturale che ne deriva.

Non c’è mai stato edificio costruito che prima non sia stato pensato nella mente di un architetto. Gesù non ha mai costruito ponti e Sai Baba non ha mai fermato una guerra, ma entrambi creano una transizione nel pianeta. E noi vogliamo sempre tornare a creare secondo quanto ci è stato trasmesso dai grandi Maestri spirituali.

Ora, non voglio che tu fraintenda: non sto dicendo che il fare sia sbagliato o irrilevante. Il fare è necessario su questo pianeta. Fare è la nostra natura. Fare è parte della nostra esplorazione, della nostra giocosità, è la danza della nostra vita. Ma fare non è la causa. Abbiamo bisogno di molta saggezza per riuscire a distinguere tra causa ed effetto. Abbiamo bisogno di sapere come creare il nostro universo attraverso la coscienza, per poter danzare nel nostro fare.



“Fiducia”: La parola più temuta del movimento metafisico



Quanti di noi hanno studiato il processo delle affermazioni e delle negazioni proposti da molti gruppi di motivazione come Unity, Science of Mind o Christian Science capiranno che, considerando che il nostro sistema di convinzioni crea la realtà, l’unica cosa che deve cambiare sarà proprio il nostro sistema di convinzioni. Se vediamo un errore nel mondo, è il nostro sistema di convinzioni che ha bisogno di essere corretto e non l’errore. Adoro leggere Emmet Fox perché parla molto chiaramente di questo processo. In uno dei suoi libri dice addirittura che il nostro sistema di convinzioni è così potente che, se crediamo che un biglietto da dieci dollari sia veramente nostro, potremmo lasciarlo all’angolo tra la quarantaduesima strada e Broadway e lo ritroveremmo lì ad aspettarci anche dopo due settimane.

Decisi che avrei imparato anch’io quella lezione, personalmente. Due cose che mi tormentavano da sempre erano l’energia che dovevo consumare per proteggere le mie proprietà ed il concetto di chiavi e serrature. Decisi di provare la teoria di Emmet Fox. Dichiarai ufficialmente che avrei smesso di chiudere a chiave la mia macchina perché era mia e quindi nessuno avrebbe potuto prenderla. Bene, la mia macchina fu rubata nel giro di poco. L’universo mi avrebbe aiutato ad imparare la lezione. Avendo già preso la decisione di vivere coscientemente, non mi arrabbiai né mi sentii deluso quando scoprii che la macchina non c’era. Mi sedetti invece tranquillamente e cercai di immaginare che cosa non aveva funzionato, chiedendomi che cosa avevo pensato e quindi creato. Presto capii che, nella mia dichiarazione di non aver più bisogno di chiudere a chiave la mia proprietà, ero stato un po’ egoista. Avevo detto a sei persone diverse che la mia proprietà era protetta da Dio e adesso dovevo affrontarle tutte sei! Dovetti perfino farmi prestare il telefono da una di queste sei per chiamare la polizia. Nel giro di poche ore da quando avevo iniziato a pensare al perché la cosa non avesse funzionato, la polizia mi telefonò per dirmi che la macchina era stata trovata e mi fu così restituita.

Alcune sere più tardi, tornavo a casa dal lavoro attorno alla mezzanotte. Immettendomi sul rettilineo che mi porta a casa, bucai. Ero troppo stanco e così decisi di aspettare la mattina dopo per cambiare la gomma ma, alzandomi il giorno dopo, vidi che la macchina era stata rubata ancora. Quando ero tornato a casa la sera prima, l’indicatore della benzina era sullo zero. Quindi, i ladri erano rimasti senza benzina pochi isolati più avanti, e fu lì che la polizia trovò la macchina. Ma, per rubarla, avevano dovuto cambiarmi la gomma! La macchina era stata rubata tre volte in tutto prima che io capissi dove erano gli errori nel mio sistema di convinzioni, ma comunque, ogni volta mi fu restituita in condizioni uguali, se non migliori di quando mi era stata rubata.



Onestà spirituale



Mano a mano che la nostra consapevolezza cresce, sviluppiamo una sorta di onestà spirituale. Iniziamo ad essere pronti a riconoscere il fatto di aver creato noi i blocchi nella nostra consapevolezza che ci impediscono di ottenere tutto ciò che più desideriamo.

C’è una differenza significativa tra onestà spirituale, che dice “ho inavvertitamente creato qualcosa che non voglio”, e la forma di onestà conosciuta nel mondo. Le figure d’autorità credono negli errori. La loro versione dell’onestà è: “Ammettilo, hai sbagliato”. Cercano di imporre il senso di colpa come punizione degli errori. Il vero ricercatore spirituale desidera vedere il quadro generale. Desidera credere di non aver mai commesso errori, che tutti i valori e le esperienze passate siano il fondamento su cui costruire la coscienza cosmica.

Dobbiamo percorrere tutto un processo di apprendimento per scoprire come creare in noi la gioia, piuttosto che farcela servire su un piatto d’argento da qualche guru. L’onestà spirituale significa semplicemente riconoscere che si tratta di un processo. Si tratta di una crescita. La crescita implica l’eliminazione di ciò che non funziona più e la sua sostituzione con ciò che funziona. Nessun senso di colpa, solo pulizie di primavera.

Ann Landers ha regalato questa gemma ai suoi lettori: “La coscienza viene dall’esperienza. L’esperienza viene dall’incoscienza”. Ovviamente, nulla nella vita è un errore. Tutto avviene per insegnarci la saggezza.



La preghiera



La preghiera è una parte essenziale di qualsiasi percorso di risveglio. Per tornare al nostro naturale stato di divinità, dobbiamo funzionare come se ci trovassimo già in quello stato. La comunicazione telepatica ed un ininterrotto collegamento con l’infinito sono caratteristiche dello stato d’essere naturale. Per questo ogni grande Maestro insegna ai suoi discepoli ad approfittare di queste caratteristiche. Quando si parla telepaticamente allo Spirito, si riconosce di credere nell’unità.

“Chiedi e ti sarà dato”, diceva Gesù Cristo. E’ vero, ma non è possibile che l’universo ci faccia dei favori, perché siamo noi a creare la realtà, con tutto quello che essa contiene. La preghiera riceve sempre una risposta ma questa risposta ci giunge in una forma che non viola il nostro personale sistema di valori, anche se per “valori” intendiamo, ad esempio, il credere in una personale limitazione o in un difetto. La risposta arriva in un modo che ci indicherà come possiamo cambiare la nostra idea di quella limitazione o difetto.

Quando diciamo: “Dio, non ho più soldi! Aiutami tu!”, non tarderanno ad arrivare conti e bollette di ogni tipo. L’universo ci sta dicendo: ”Non siamo noi i responsabili del fatto che sei al verde. Non possiamo darti niente perché non ti abbiamo mai tolto niente. Ma, visto che ce lo chiedi e visto che i pensieri tenuti in mente si manifestano, ti mostreremo esattamente quali sono i pensieri che hai tenuto in mente e che hanno creato la tua povertà”.



Lascia andare i pensieri che creano ciò che non vuoi



Ogni persona è un creatore infinitamente potente. Quella persona è l’unico creatore di quella evidente mancanza, quindi ecco un bel pacco di conti inattesi. Perché quei conti non sono arrivati quella volta che avevamo chiesto all’universo di darci prosperità e abbondanza? E’ la nostra reazione mentale ed emotiva al ricevere i conti in generale il primo elemento che ha creato la nostra povertà, innanzitutto. L’universo ci dice semplicemente: “Guarda qua: questi debiti non arrivano per caso. Sono la risposta alle tue preghiere!”. Quando andiamo a prendere la posta e troviamo delle bollette, osserviamo attentamente la nostra reazione. Una volta davamo la colpa della nostra condizione difficile ad altre persone o all’andamento dell’economia, ma ora vogliamo prenderci la totale responsabilità della nostra vita. Ora abbiamo capito che siamo noi a creare la nostra realtà. Invece di dire: “Oh Dio! I soldi non bastano mai…”, sarebbe più saggio dire: “Dio, ti ringrazio per la mia prosperità. Sento che tutto va avanti bene e c’è amore dappertutto”. Quando riusciamo a riconoscere il fatto che i conti arrivati sono un’opportunità per liberarsi dell’energia negativa e ringraziamo per la comprensione che ci portano, abbiamo già rotto il nostro vecchio schema di reazione. Un Corso In Miracoli dice che “tutto accade nel tuo migliore interesse”.

Per la maggior parte di noi, rompere questi vecchi modelli è abbastanza difficile. Potrebbero volerci mesi di conti per portarci nello spazio in cui, camminando verso la cassetta delle lettere e vedendo i conti, diremo onestamente: “Oh grazie, fantastico!”. Probabilmente dovremo addirittura provare a farlo per finta e vedremo che, nel giro di poco, diventerà una reazione vera. Emerson dice: “Per imparare, fai finta”. Quando rifiutiamo la vecchia energia negativa riguardo la nostra mancanza di soldi, i cambiamenti non tarderanno ad arrivare. Piano piano diverremo consapevoli della relazione causa-effetto tra i pensieri e la manifestazione. Poi, un giorno, piuttosto “per caso”, la nostra vita comincerà a fluire. Otterremo un aumento di stipendio o vinceremo la lotteria o zia Matilde morirà e ci lascerà una piccola fortuna. La nostra reazione potrebbe essere: “Beh, non è stato Dio a rispondere alle mie preghiere, quella era zia Matilde. Mi sa che questa roba non funziona per niente…”. Facciamo attenzione a chi pensiamo sia il nostro benefattore. Alcune volte ci dimentichiamo che è Dio.



Le opinioni creano le buone e le cattive relazioni



Quando sentiamo un trasporto emotivo verso qualcosa, lo attireremo nella nostra vita. Questo è vero sia quando parliamo dei conti che delle relazioni con gli altri. Quando diciamo: “Non ho mai avuto una relazione che funzionasse, Dio ti prego fammene avere una buona!”, sai chi verrà da noi? Lo stereoptipo dell’errore che abbiamo sempre scelto. Ora possiamo guardare a questa persona e decidere se sceglierla ancora una volta o meno. Ed ecco l’infedele numero cinquantuno, che è identico all’inaffidabile numero cinquanta e al numero quarantanove e al numero quarantotto. L’universo ci chiede di guardare a chi noi scegliamo ogni volta. Possiamo cambiare le nostre priorità e dire: “Scusa, ma non voglio sceglierti ancora. Ho scelto di avere una relazione con qualcuno come te giovedì scorso, il mese scorso, l’anno scorso e la vita scorsa e non sceglierò più una persona come te. Mi merito qualcuno che sappia ascoltarmi, qualcuno che lavori con me e sia giusto per la mia vita”.

La terapia o l’onesta osservazione di noi stessi potrebbero forse rivelarci il fatto che noi abbiamo uno schema in base al quale scegliamo dei partner che assomigliano a nostra madre o a nostro padre. Il valore di una comprensione come questa non sta’ nel vederci come vittime dell’educazione che abbiamo ricevuto, ma piuttosto nel vedere che la decisione di fare una scelta diversa spetta solo a noi. Quando preghiamo e chiediamo aiuto, l’universo ci mostrerà dov’è l’errore della nostra scelta. Solo allora potremo cominciare a fare scelte coscienti e la persona giusta apparirà miracolosamente.

Nulla di quanto abbiamo mai chiesto si è mai manifestato nella nostra vita. Ciò che si manifesta è qualcosa che ci da’ la possibilità di capire il processo secondo il quale noi abbiamo personalmente creato quel qualcosa che non volevamo. Al contrario, noi possiamo cambiare la scala delle nostre priorità per creare ciò che, invece, desideriamo. Ogni istante di ogni vita è veramente un momento divino perché è un momento in cui possiamo cancellare i modelli che hanno prodotto le cose che non ci hanno fatto stare bene. Comincia a cercare di vedere la relazione causa-effetto che governa tutto.

Tenendo uno schema scritto, potrai sottolineare ciò per cui hai pregato e ciò che poi è successo. Ogni volta che inviamo una preghiera all’universo dovremmo guardarci attentamente in giro per ventiquattrore. Non possiamo più permetterci di guardare alla vita come se fosse un fenomeno casuale o accidentale. Immediatamente dopo ogni nostra conversazione con Dio, nella nostra vita apparirà una serie di segni. La maggior parte di questi segni assomiglierà ad eventi casuali di eventi normali e sarà quindi facile trascurarli, considerandoli eventi non particolarmente importanti. Tuttavia, sono i nostri comuni modelli di abitudine ad aver creato la nostra realtà di ogni giorno. Quindi, sono questi i modelli di cui l’universo deve renderci consapevoli se intendiamo creare noi la risposta alla nostra preghiera. Dobbiamo scegliere di vedere che ogni coincidenza della vita è un messaggio diretto dall’universo.



Parla a Dio come a un tuo pari



Se ci sentiamo timidi o servili quando comunichiamo con l’universo, questo farà sì che la risposta sia comprensibile ad una persona timida o servile. Un po’ di determinazione è invece appropriata quando si parla con Dio. Ricordati che Dio non ha un ego che possiamo offendere. Dio è il principio. Dio è legge cosmica incrollabile. Quando decidi di pregare per qualcosa, fai sapere a Dio entro quanto tempo ti serve avere una risposta alla tua preghiera. Dille che vuoi sapere entro tre giorni perché nella tua vita non c’è questo o quello. Poi stai ad osservare molto attentamente per tutti quei tre giorni.

Se un tuo caro è in coma, all’ospedale, e tu ti senti a disagio e senti l’incertezza del suo destino, chiedi un segno. “Mio zio guarirà o proseguirà? Fammi sapere entro ventiquattr’ore”. Se poi non riesci a vedere il segno, non dare la colpa all’universo. Secondo la legge cosmica se tu chiedi, il segno arriva. Pretendi un feedback dall’universo e non andartene in giro nel buio per un solo istante ancora. Avere una relazione di dialogo con Dio ogni giorno per tutto il giorno è un diritto di nascita di ogni figlio dell’universo. Sii determinato nel dire a Dio che tu vuoi che nella tua vita ci siano sincronicità e coincidenze e cose strane. Dichiara all’universo: “Non voglio che passi un solo giorno senza che accada qualcosa di totalmente strano che mi dica che il caso non esiste!”.

Nelle mie preghiere, io aggiungo anche che voglio imparare senza dolore né tormento. Alcune persone pensano che questo equivalga a barare, ma io non lo credo. Imparare senza tormento funziona perché, ancora una volta, noi stabiliamo le leggi della nostra vita.



Osserva il tuo processo creativo



Quali sono stati i tuoi pensieri per le ultime ventiquattr’ore? E’ strano che la tua vita sia come è? Dobbiamo scegliere di focalizzare la nostra attenzione via dai problemi, dai dilemmi, dai drammi, da ciò che quella persona ci ha fatto e da quanto brutto questo sia stato, e poi rifocalizzarla su ciò che, invece, desideriamo vivere. I pensieri tenuti in mente si manifestano. Non può essere più semplice di così.

Resistiamo a credere all’idea di poter creare una vita esattamente come la vogliamo perché abbiamo paura di poter creare qualcosa di sbagliato. Questo è logico. Abbiamo creato disagio e tormento migliaia di volte e adesso siamo un po’ timidi. In passato, invece, ogni volta che abbiamo provato ad aggiustare la nostra vita, non possedevamo alcuna conoscenza di come la scuola Terra funzioni né di cosa stabiliscano le leggi cosmiche che governano la creazione. Continuavamo, generalmente, a cercare di modificare il prossimo o le situazioni “esterne”. Ora, invece, sappiamo quale tipo di approccio è destinato a creare disagio prima o poi. Mano a mano che impariamo che l’unico modo per cambiare l’esterno è diventare consci di che cosa è successo nella nostra mente e nel nostro cuore, cominciamo a sperimentare il potere creativo. Sappiamo che nessuna situazione è assolutamente immutabile. Nulla in questo universo è inciso nella pietra. “Cambia la tua mente e cambierai il mondo”, questa è la legge cosmica. Questo sistema è perfetto. E’ governato dall’amore e ci è concesso un numero infinito di revisioni delle nostre vite. La fonte dei miracoli è una mente rinnovata. Bernie Siegel sottolinea il concetto che non esiste malattia, che sia l’AIDS o la peggiore forma di cancro, da cui essere umano non sia mai guarito.



Le tecniche della creazione



Come facciamo a scoprire che cosa vogliamo che la nostra vita contenga? Non è necessariamente una cosa facile da fare. La maggior parte di noi si è sentita, a volte, piuttosto certa di sapere che cosa desidera o non desidera, per poi scoprire che quello non era che un modello ripetitivo che oltretutto non aveva funzionato nemmeno la volta scorsa. Quante persone hanno dovuto avere una certa persona nella loro vita solo per cominciare, subito dopo, il lungo e arduo processo di togliersela di torno?

Raccomando a tutti di provare l’esercizio del “quaderno giallo”. Prendi un bel quadernone giallo e un pennarello a punta grossa. Assicurati che la punta sia bella grossa. Non vogliamo timidezze nel nostro processo creativo. Scrivi tutto ciò che ami, adori, desideri, ammiri, di cui godi o che comunque ti fa sentire calore e positività. Non dimenticare niente, nella tua lista. Se non hai riempito almeno venticinque pagine del quaderno, vuol dire che non hai provato seriamente.

Non è facile creare una lista sincera che abbia una certa coerenza. Siamo stati tutti programmati dalla società a non desiderare troppo. C’è la tendenza a sfoltire i punti “meno validi” nella strada che va dal pensiero alla carta. Ricordati: vietato sfoltire!

Un’altra difficoltà nel creare una lista sincera è la tendenza ad inserire i punti che “dovrebbero” comparire. I “dovrei” sono il contributo di mamma e papà al tuo database mentale, non sono tuoi. Ricordati: vietati i “dovrei”!

Valuta ogni punto seguendo tutta la lista del quaderno. Questo è un mio desiderio? Se potessi avere tutto ciò che voglio, questo sarebbe nella lista o no? Questo è qualcosa che tutti i membri del mio sesso sono stati educati a volere o è proprio un mio desiderio personale?

Quale tipo di cose è più appropriato per questo tipo di lista? Le regole le decidi tu. Decidi tu le cose che riguardano il tuo personale ambiente, dove vuoi vivere, che cosa ti piace fare, come ti piace passare il tempo, come ti piace essere trattato, ecc. ecc. ecc. ecc. Conosci la famosa canzone, famosa qualche anno fa’, che cantava Tom T. Hall, “I Love”?

Ecco una piccola parte della mia lista. Io adoro guardare fuori dalla finestra, sentire l’erba tra le dita dei piedi, la birra in un boccale ghiacciato e le farfalle. Amo parlare con gli altri di cose lontane, Fields of Dreams, guidare nel deserto da solo e le torte fatte in casa. Amo sentire i discorsi sulla “nuova fisica”, vivere una vita semplice, le ragazze e il cibo messicano. Amo la libertà che il denaro rappresenta, la meditazione, il silenzio e mia moglie. Amo volare in aereo, i fiori, rispettare gli altri, avere una visione illimitata e amo la vita. Amo l’armonia, ridere, le cene eleganti e guardare il pianeta mentre guarisce. Amo guardare negli occhi un altro essere umano quando “ci sta”. Amo le coccole, vivere lentamente, i fiumi e le montagne. Amo la pace della mente, toccare il velluto, fare l’amore, i computer e amo te.

La tua lista ha due funzioni. La prima funzione è quella di aiutarti a scegliere per la tua vita. Riguarda attentamente tutta la tua lista ed imparerai un sacco di cose su te stesso. Il tuo attuale lavoro contiene molte o almeno qualcuna delle cose nella lista? La tua attuale relazione rinforza o comprende i punti e le caratteristiche personali indicate nella lista? In che tipo di lavoro o di relazione riesci a immaginarti adatto a contenere la maggioranza dei punti della lista?

La seconda funzione del tuo quadernone giallo è quella di invocare la legge cosmica per tuo conto. Tutto ciò che tieni in mente si manifesta. Attacca la tua lista sullo specchio del bagno o sulla porta del frigo (o fanne una fotocopia e tienila in posti diversi). Più spesso ti ricorderai di quello che ami, più rapidamente quelle stesse cose diverranno le sole esperienze nella tua vita!

Alcune volte, quando la gente scopre che l’uso positivo del pensiero veramente funziona, pensa che qualsiasi cosa buona nella loro vita debba essere per forza creata da loro. “Beh, cavoli, oggi devo crearmi un fegato sano”, allora si siedono e mandano luce al loro fegato. Funzionerà, ovviamente, ma domani sarà il turno dello stomaco e dopodomani del pancreas. E’ mentalmente molto stanchevole mantenere il corpo in forma un organo alla volta. E poi c’è l’area della prosperità. “Mamma mia, devo fare abbastanza soldi per la casa e la macchina e il mangiare e non devo dimenticarmi di fare una mappa del tesoro e visualizzare il denaro che fluisce…”. E’ una cosa terribilmente stanchevole.

Perché non rendersi conto che l’universo è dalla nostra parte! Il Padre sa quali cose ti servono prima ancora che tu le chieda. E’ un piacere per Lui darti tutto il suo regno. Non dipende da te il fatto di guadagnartelo o di creartelo da solo. Semplicemente, fai quello che consigliava Gesù: “Lascia che il tuo occhio sia uno e fisso su Dio” e l’universo farà lo stesso. In questa frase, la parola “Dio” sottintende il “Bene” e corrisponde quindi alla lista di ciò che ami.

Ad un certo punto, potresti avere voglia di svolgere il processo di creare qualcosa di specifico, una situazione, una guarigione, per provare a te stesso che la coscienza crea la realtà. Per gran parte della gente, questo è un passo essenziale. Un giorno o l’altro forse vorrai che si manifesti una nuova macchina visualizzandola e sentendola tua. Quando arriverà, avrai la prova assoluta che la legge creativa funziona. Ma vuoi farlo con ogni cucchiaino, stecca di cioccolato o soprammobile che desideri? Sarebbe troppa roba da creare e, alla lunga, diventerebbe anche noioso. E’ più divertente tuffarsi, entrare nella corrente della vita.



Eliminare i blocchi personali



L’automiglioramento è diventato un grande business, ultimamente. Un gran numero di persone nel mondo di oggi sanno di avere il controllo della propria immagine e del proprio stile di vita. Questa è una gran cosa. Alcuni secoli fa’, prima che l’energia di Acquario fosse percepibile, questi argomenti non erano nemmeno pensabili. L’evoluzione della coscienza collettiva sembra aver avuto una forte accelerazione, mano a mano che entriamo nell’era di Acquario.

Queste persone, i “creatori di modelli” per l’avanzamento della consapevolezza che la razza umana sta raggiungendo, devono essere avanti rispetto al gruppo planetario. Il gruppo sta cercando di afferrare il concetto di poter effettivamente avere un qualche, qualsiasi, controllo della propria vita. Sono stati abituati all’idea che il controllo della propria vita è in mano all’economia, ai politici, al lavoro, agli altri membri della famiglia o all’ambiente. Aiutando il gruppo a diventare consapevole del fatto che i blocchi sono interni, la psicologia popolare insegna ad individuare i blocchi e a lavorarci dentro. Questa è una tecnica molto efficace per gli studenti di decima e undicesima classe, i più evoluti nel gruppo. Gli studenti di dodicesima e gli aggregati, d’altra parte, non vogliono aver niente a che fare con il lavorare dentro ai blocchi. Farsi largo attraverso i blocchi assomiglia molto a pagare i debiti karmici, un efficace ma dolorosamente lento percorso per avvicinarsi all’illuminazione. Farsi largo attraverso i blocchi è una tecnica che nessuno dei grandi Maestri ha mai sostenuto.

Un Corso In Miracoli dice che ogni analisi è dell’ego. Ciò significa che si tratta di un tentativo di correzione che viene dalla parte di noi che si sente separata da Dio. Il pensiero separato non può trovare l’unità, per definizione.

Una volta riconosciuta l’esistenza di un blocco, possiamo invece applicare tutti i meravigliosi insegnamenti orientali di distacco e di resa. Con questo dichiariamo all’universo di accettare il suo aiuto per liberarcene.

Non cerchiamo di “aggiustare” noi stessi! Quella è la vecchia maniera che crea tanto dolore e richiede molto tempo. La nostra sola responsabilità è identificare i nostri problemi il più specificamente possibile. “Ho paura di quell’ispettore delle tasse. Non sono sicuro del perché o da dove venga questa paura, ma ne ho paura”. Poi voltiamoci verso l’universo. Preghiamo chiedendo una risposta e rimaniamo ad osservare. Osserviamo, aspettando la risposta dell’universo. Sentirsi responsabili del trovare la risposta da noi crea ritardi e disagio. L’universo ci è amico. Non siamo soli né separati dallo spirito. Non spetta a noi risolvere i nostri problemi. Un Corso In Miracoli dice che ogni correzione spetta al Grande Spirito. Questo non significa solo che spetta al Grande Spirito la responsabilità di risolvere il problema dell’alcolismo dello zio Harry. Significa anche che spetta al Grande Spirito correggere i nostri blocchi e le nostre fobie. Il nostro lavoro, invece, è rimanere vigili ed osservare i segni, ascoltanto la voce di Dio.

Ora so già che quelli di voi che hanno già esperienze di terapia troveranno questa prospettiva un po’ semplicistica e naif. In un certo senso, lo è. Quando un individuo ha riconosciuto una paura o un blocco, non sarà necessariamente tutto rose e fiori da quel momento in poi. Il blocco deve comunque essere “trattato”. Tuttavia, esistono una strada facile ed una difficile tramite cui l’elaborazione può essere messa in atto.

Quando crediamo di poterci fare strada attraverso un blocco affidandoci al nostro intelletto ed appoggiandoci alla nostra esperienza terrena, ci troviamo sicuramente in un trip dell’ego. I terapisti più efficaci lavorano in modo molto intuitivo, non seguono i libri. Non abbiamo idea da dove ci venga un blocco o che cosa crei in noi la paura (eccetto che, in senso assoluto, sappiamo che tutte le paure vengono dall’idea di essere separati da Dio). Possiamo guardare a questa vita cercando le figure d’autorità che hanno “sbagliato” e le “ingiustizie” che abbiamo subìto, lo sbagliato o l’ingiusto come meri simboli di drammi vissuti in vite passate, tutti inaccessibili a noi nel nostro normale stato di consapevolezza (senza dimenticare poi che i drammi sono, comunque, illusioni).

Ovviamente, non andiamo a dire a qualcuno che sta soffrendo che la sua sofferenza è tutta un’illusione. Il nostro approccio, però, come generazione orientata alla psicologia è stato quello di essere persuasi dell’idea di possedere una “conoscenza reale”. Per questo siamo autorizzati, e perfino referenziati, per guarirci (ripararci) l’un l’altro. La verità in senso assoluto è che nulla è rotto e quindi nulla ha bisogno di essere aggiustato. Ha solo bisogno di essere accettato. Abbiamo bisogno di accettarci l’un l’altro come figli di Dio, come Cristo.

Per esempio, esistono tanti libri e perfino un paio di telefilm che parlano di persone che soffrono di malattie o disturbi misteriosi e che, sottoposte ad una regressione ipnotica fino ad arrivare ad una situazione vissuta in una vita precedente, individuano la fonte della malattia. Il problema così svanisce. L’ipnotista non ha giudicato il paziente né gli ha offerto i suoi suggerimenti su come trattare il problema da un punto di vista medico od altrimenti. Ha solo ascoltato. Ed è avvenuta una guarigione. Quando troviamo la via per portare a galla la paura, non importa per quante vite la paura sia stata con noi: essa svanirà. La paura non è una realtà tangibile nell’universo di Dio. La paura è una falsa credenza. Non stiamo negando che sembri reale alla persona che ne è coinvolta, ma ricorddiamoci che sembrava reale anche la paura che sentivamo quando pensavamo che Arnold Schwarzenegger stesse per morire in quella scena del film.

La verità è che non possiamo sapere niente. La realtà oggettiva non esiste. Queste sono affermazioni difficili da digerire per chi valuta se stesso in base alla forza del suo intelletto. L’intelletto ci fornisce furbizia, non saggezza.

La saggezza è risvegliata in noi quando riconosciamo la verità degli insegnamenti dei Grandi Maestri. Per entrare nel regno, dobbiamo tornare bambini. Non resistere il male. “Nel regno del Padre ci sono tanti palazzi che tu non conosci”. Chiediamo continuamente che la verità ci sia rivelata, invece che giustificare le nostre posizioni o difendere la nostra “conoscenza”!

Quando una persona riconosce onestamente un blocco o una paura e poi si rivolge all’universo, lo stesso processo prende il sopravvento come lo prese quella volta che quella stessa persona aveva pregato chiedendo prosperità. L’universo sa arrivare alla fonte del blocco. L’universo conosce la via più rapida per dissolvere quel baco nel nostro sistema di convinzioni che ha creato il blocco. Se riusciamo a toglierci di torno l’intelletto ed ogni razionalizzazione, l’universo userà i molti strumenti che ha a disposizione per illuminarci, per restituirci allo stato di pace interiore. Per “puro caso” qualcuno, anche un estraneo, potrebbe dire qualcosa che accende in noi una grande comprensione. Per qualche strana “coincidenza”, potremmo arrivare ad avere una copia di un libro che ci inonda di luce. I “casi” e le “coincidenze” sono potenti mezzi nelle mani dell’universo. Sono molto più rapidi dei metodi che noi umani siamo in grado di usare. I “casi” e le “coincidenze” sono solo altri nomi con cui chiamare il Grande Spirito.



Che cosa dovrei creare?



L’arco di tempo tra la formazione di un pensiero e la sua manifestazione si è ora drasticamente ridotto, mano a mano che ci avviciniamo all’energia dell’era di Acquario. Dobbiamo, comunque, ancora aspettare un po’ prima di riuscire a vedere la relazione causa-effetto. Alcune persone se ne vanno in giro per metà della giornata pensando “giallo, giallo, giallo” e l’altra metà della giornata pensano “blu, blu, blu, voglio blu”. Quando la vita porta loro il verde, dicono: “Non ho chiesto questo! Non ho chiesto verde nella mia vita!”. Ma se tornano indietro per un breve ripasso, si ricorderanno di aver chiesto giallo e blu. Abbiamo bisogno di capire come le cose si incastrano su questo piano di realtà.

Forse dovremmo usare tutta la nostra saggezza per delegare a quell’energia che riesce a vedere il futuro ed il nostro contratto con la Terra. E’ una buona trovata chiedere a quell’energia di creare per noi, però essa non può entrare nella nostra vita a meno che noi non glielo si chieda, perché “chiedi e ti sarà dato” è parte della legge cosmica. E’ scritta nella Bibbia quasi come per inciso. In realtà, questo è il modo in cui l’universo funziona. Ognuno di noi è onnipotente e quindi non possiamo ricevere nulla che prima non abbiamo chiesto.

A volte ci troviamo in imbarazzo perché non sappiamo cosa chiedere. Come potremmo sapere che cosa chiedere se non siamo consapevoli di quale sarà la condizione in cui il mondo si troverà domani. Ad un certo punto del suo sviluppo, il genere umano impara a rivolgersi allo spirito e dire “sia fatta la tua volontà”. Lo scopo di questa dichiarazione è farci uscire dal nostro ego.

Funzionare a partire dall’ego non è mai auspicabile quando cerchiamo di eliminare dei blocchi. L’ego è quell’aspetto della nostra consapevolezza che si sente separato da Dio. L’ego ci porterà sempre fuori strada. Non è questione di avere torto o ragione o di essere nel bene o nel male, semplicemente il fatto è che l’ego funziona a partire da informazioni incomplete. L’ego può solo assorbire informazioni attraverso i cinque sensi e cerca di prendere decisioni in base alla conoscenza disponibile. Si basa su ciò che è pubblicato sui quotidiani o nei libri o sulle esperienze passate, che sono sempre al di sotto di un decimo dell’uno percento delle informazioni che realmente esistono. E’ veramente sciocco provare questa strada per prendere una decisione, credendo di essere separati e quindi di essere tenuti a raccogliere informazioni e ad agire in base ad esse. Quindi, dire “sia fatta la tua volontà” è uno strumento educativo che spinge le persone ad un livello più alto rispetto a quello in cui si prendono le decisioni in base a un input sensoriale. Con questo atteggiamento, riconosciamo l’esistenza di un’energia o di un’intelligenza universale che ha accesso a un database molto più grande di quello del nostro ego.

Ogni grande Maestro che ha messo piede sulla Terra ci ha insegnato a delegare a qualcosa che abbia una visione più ampia della nostra fino al momento in cui avremo raggiunto lo stato in cui abbiamo anche noi quella stessa visione e possiamo quindi avere il comando cosciente della nostra vita. Da soli non possiamo farcela. Siamo in una squadra che lavora con tutti i regni invisibili che esistono in questo universo. Questa squadra viene chiamata, a volte, Grande Spirito, o semplicemente Spirito.

Quante volte siamo riusciti a dimostrare di non aver bisogno di conoscere la risposta alle nostre domande? Abbiamo dovuto semplicemente dire: “Spirito: voglio questo. Sono pronto a questo cambiamento”. Quando il cambiamento è arrivato nella nostra vita, allora ci siamo resi conto di aver lavorato con la legge cosmica piuttosto che con la manipolazione dell’ego. Spesso non sapremo che cosa desideriamo in senso specifico, ma sappiamo sicuramente che vogliamo avere pace, felicità, prosperità ed emozione. Chiedi queste cose in senso generale e lascia pure i dettagli a Dio!



Comunica con il Grande Spirito



Comunicare tramite la canalizzazione o la psiche è possibile e, direi, normale. Se un nostro caro è morto e desideriamo parlargli, non dobbiamo far altro che sederci comodi, rilassarci e utilizzare la nostra sensibilità interiore per avere una comunicazione certamente significativa. Una personale conferma, faccia a faccia, della vita dopo la morte è sempre un’esperienza di valore. Esiste però una differenza tra il comunicare con il Grande Spirito e “parlare con gli spiriti”. A volte, quando la gente scopre tecniche che consentono di comunicare con i regni invisibili in forma scritta o con le parole, amano credere si essere in contatto con “Dio”, quello la con D maiuscola. Ricordati che non tutte le persone che sono morte sono per forza sagge. Se erano dei gran furfanti da vivi, sono sicuramente dei gran furfanti da morti. Non avanziamo nel nostro livello di comprensione o spiritualità o saggezza solo comunicando con l’aldilà.

Le persone invisibili che frequentano questo pianeta sono esattamente quello che erano quando erano incarnate, fatta eccezione per il fatto che vivono sul piano di realtà quadridimensionale e possono quindi vedere, parzialmente, il passato e il futuro. Speriamo almeno che, cercando una comunicazione verbale con lo Spirito, ed una comunicazione verbale non è certo necessaria, ci sintonizzeremo su qualcuno che vive su un piano di realtà a cinque, sei o sette dimensioni, in cui l’ego è molto meno solido ed il naturale stato d’essere è quello di percepire il passato, il presente e il futuro nello stesso istante. Queste persone che vivono in piani di realtà a più dimensioni non sono “divine”, è semplicemente il tempo che, lì, non è lineare: ciò che cambia è lo scenario.

Spesso, ci lasciamo confondere da parole che possono arrivarci nella testa o nella monetina che abbiamo messo sul tabellone per dirci qualcosa sul domani e pensiamo: “Ah, questo deve essere Dio!”. Non è Dio, è qualcuno che non vive più in un corpo. Quando “morirai” lo potrai fare anche tu. Il saggio sente e comunica telepaticamente con qualsiasi energia invisibile per vedere se si tratta di qualcuno che vuole ascoltare o meno. Se qualcuno in forma umana cerca di darci consiglio, siamo in grado di valutarlo molto rapidamente. Possiamo parlare con qualcuno per cinque minuti e sapere se la nostra risposta sarà: “Lasciami in pace!” o “Dimmi, parlami ancora!”. E’ esattamente lo stesso processo di quando comunichiamo con le entità che si trovano dall’altra parte del velo. Se sembrano abbastanza sagge e ci dicono quello che pensano, allora forse avremo voglia di starli a sentire e raccogliere i loro consigli.

Delegare non significa cedere il nostro libero arbitrio a voci o parole. Il Grande Spirito parla attraverso sensazioni, segni e coincidenze. Il Grande Spirito dà sempre una sensazione di pace, come se la pressione fosse semplicemente a zero. Qualsiasi messaggio di una certa complessità che noi riceviamo è dell’ego. Forse un ottimo ego, ma sempre un ego. Qualsiasi messaggio che si sembri provenire dallo Spirito che contenga un elenco di cose da fare, è un messaggio dell’ego, forse da un nostro vecchio compagno di giochi, ma non è un messaggio di “Dio”. Dio non fa elenchi. Dio è essere, non fare. Qualsiasi messaggio riceviamo dallo Spirito che ci dica di sbrigarci o che “il tempo sta per scadere” è dell’ego. Dio funziona al di fuori del regno dello spazio-tempo. Dio riorganizza il tempo e lo spazio secondo la sua volontà. Non è mai troppo tardi per un buon miracolo. La fretta non dà pace. La voce di Dio è sempre calma.

Una volta sviluppata la fiducia nei nostri aiutanti dall’altra parte, ci scopriamo a dire cose come: “Non ho idea di come sia successo ma, nel momento giusto, sono arrivate la persona giusta, la macchina giusta, il lavoro giusto e quel particolare avvenimento giusto”. Noi abbiamo diritto di andarcene in giro in uno stato di assoluta beatitudine senza la più nebulosa nozione del perché la vita funzioni. Il nostro lavoro è lasciare i dettagli a quell’energia che vedele cose dall’alto. Ogni volta che cerchiamo di avere il controllo dei dettagli creeremo solo una gran confusione.

C’è un numero infinito di soluzioni per ogni dilemma. Possiamo continuare a fare appello alla migliore soluzione senza pensare a come si manifesterà, da dove verrà o perfino se sia possibile o meno. Mi meraviglia sempre vedere come la gente pensi di dover in qualche modo chiedere aiuto. Alcuni credono di doversi trovare in un posto particolare con delle candele e una croce od altri accessori. Dimenticano che l’universo è fatto al cento percento di comunicazione non verbale e quindi può solo leggere nei nostri intenti. Non può sentire le nostre parole o vedere le nostre azioni: semplicemente legge la nostra mente.

Se adesso sei pronto a chiedere aiuto guidando la tua vita dai regni invisibili, condividerò con te le preghiera più potente dell’universo. L’ho controllata con Matteo, Marco, Luca e Giovanni e ho il loro permesso non solo a condividerla, ma ad affermare che la sua potenza supera quella del Padre Nostro. E’ la preghiera più efficace che si sia mai sentita nell’universo ed è quella a cui non può essere negata una risposta da parte di qualsiasi energia nel cosmo. E’ quella che fa invariabilmente il giro di tutti i regni per procurarti aiuto, senza eccezione alcuna. Sei pronto? “AIUTO!”.

Una volta che hai capito le semplici regole che governano questo piano di realtà, acquisterai un potere infinito. Allora potrai creare la realtà secondo i tuoi termini. Dobbiamo saperlo fare tutti perché abbiamo firmato un contratto di gruppo con la Terra. Il nostro contratto definisce che ci saranno dieci milioni di entità autorealizzate su questa Terra entro i prossimi cinquant’anni, cosicché l’energia telepatica combinata di quei dieci milioni di persone penetrerà talmente questo piano di esistenza e qualsiasi mente vivente in esso, che tutti coloro che scelgono di rimanere qui per l’era di Acquario si diplomeranno entro l’inizio della prossima era. Non vogliamo ritardatari!

Se scegli di diventare un essere libero e vedere il Cristo che c’è in te già nell’arco di questa vita, garantirai a milioni di individui che si trovano sulla Terra iscritti la scuola potranno di potersi diplomare insieme a te. Questo significa che abbiamo molto lavoro da fare. Fortunatamente, possediamo il potere di tutti gli universi per creare ciò che creeremo e come lo creeremo. Inoltre, possiamo avvalerci di un enorme aiuto da parte dei mondi invisibili. Immagina sempre il Giardino dell’Eden fiorire ed avvicinarsi, per non resistere più al male. Amore, amore, amore e tutto andrà bene.
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