venerdì 6 giugno 2008


La luce del cuore

Piccola STELLA,
il buio piu' terribile non e' quello che ti circonda,
ma quello che abita nel tuo cuore,
e la luce piu' brillante
non e' quella che risplende fuori,
ma quella che brilla nei tuoi occhi,
l'unica che sale dal cuore.

Lascia che questa luce ti conduca
a compiere il tuo destino, e fidati del tuo istinto,
non importa di cosa dicono gli altri.

STELLA ...di Giorgio Bambaren
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seminare con amore

Cio' che seminai nell'ira crebbe in una notte
rigogliosamente, ma la pioggia lo distrusse.

Cio' che seminai con amore
germino' lentamente
maturo' tardi
ma in benedetta abbondanza.

........da Peter Rosegger...biografia....
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Il serpente

TOBIAS:


Vorremmo ora cominciare questa lezione con un breve racconto. E’ la storia di quattro Shaumbra che stanno percorrendo la strada dell’ascensione. Percorrevano Il Viale dell’Illuminazione (il pubblico ride). Percorrevano questa strada che sembrava essere in mezzo al nulla. Si godevano il sole di questa bella giornata. Del gruppo facevano parte due uomini e due donne. Non parlavano molto tra di loro. Si godevano solo la giornata. Sapevano, come molti di voi sanno, che ci sono bellissime giornate sul Viale dell’Illuminazione, e ce ne sono altre in cui è freddo e ventoso e piove. Ci sono giorni in cui riuscite appena a trovare la strada, figuriamoci a camminarci!.

Così i quattro Shaumbra camminavano, liberi da pensieri, con la testa tra le nuvole, un po’ fuori dal corpo, cosa questa comune a molti Shaumbra! (il pubblico ride). Improvvisamente

un serpente strisciò fuori dalla macchia sulla strada e si fermo precisamente di fronte alla quarta persona, una donna che era dietro al gruppo. Il serpente scivolò verso di lei tagliandole la strada.

Ora, come sapete, gli Shaumbra in particolare, hanno paura dei serpenti. C’è una buona ragione per questo.

Il serpente srotolò il suo corpo, sollevò la testa e diresse le energie della paura direttamente attraverso i suoi occhi in quelli di lei. Ciò interruppe ogni cosa che lei aveva imparato o studiato. La interruppe per un momento. Ella gridò e corse indietro a grande velocità, verso il villaggio da cui erano partiti quella mattina. Corse così in fretta che gli altri del gruppo non poterono raggiungerla e calmarla. Era così impaurita! Fu talmente terrorizzata da quel serpente, che dimenticò tutto quello che aveva appreso.



Il serpente fu molto compiaciuto della sua attività e del suo potere, perché non si era neanche dovuto sforzare. Aveva spaventato a morte quell’essere umano, facendolo fuggire. Immediatamente strisciò dentro la macchia, fuori dagli sguardi, fuori dal cammino degli altri tre Shaumbra rimasti.Loro erano confusi. Non sapevano cosa fare. Erano tristi al pensiero che una di loro era tornata al villaggio, e non avrebbe probabilmente ripreso il suo cammino sulla strada dell’ascensione, per un bel po’ di tempo. Discussero brevemente e poi decisero di riprendere la loro strada. Ringraziarono e benedirono perchè almeno nessuno si era fatto male.

I tre Shaumbra continuarono il loro cammino, godendosi la giornata, quando ancora una volta comparve un serpente dalla macchia. Sfrecciò sulla strada in diretto contatto con uno dei maschi. Sollevò la testa e aprì la bocca mostrando i suoi denti aguzzi. L’operatore di luce disse: “Ti ucciderò. Mi fai arrabbiare! Hai scacciato via uno degli altri. Ti ucciderò una volta per tutte!” Tirò fuori il coltello dal fodero, spinse il braccio all’indietro e stava per dare un colpo, quando il serpente si arrotolò a terra e lo colpì alle gambe. Morì istantaneamente. La rabbia gli era montata dentro. Voleva proteggere e salvare gli altri. Voleva uccidere il serpente. Ma il serpente fu molto più astuto. Fu più veloce. Il serpente lo mise fuori guardia e lo uccise. Il serpente fuggì velocemente nel sottobosco, fuori dalla vista degli altri due Shaumbra.



I due Shaumbra rimasti seppellirono il loro amico. Fecero una cerimonia. Piansero. Poi decisero di continuare la strada, due Shaumbra, un uomo e una donna. Continuarono a camminare godendosi la giornata, ma ora pesavano ai due eventi: della Shaumbra che si era così spaventata da tornare di corsa al villaggio e dell’altro che aveva incontrato una morte prematura. Essi continuarono a camminare e ,come già sapete, il serpente uscì di nuovo dal sottobosco, strisciò fin sulla strada, e si mise in direzione della donna superstite.



L’operatrice di luce questa volta decise di usare una maniera diversa. Invece di cercare di uccidere il serpente, avrebbe parlato al serpente attraverso le sue paure e rabbie. Si inginocchiò, fuori dalla portata del serpente, e disse: “Oh, caro serpente, tu devi aver avuto un’infanzia difficile (molte risate tra il pubblico) Caro serpente, ora alzo le mani non per attaccarti, ma per inviarti energia e amore, e guarirò te e tutte le ferite della tua disturbata infanzia. OH, caro serpente, immagino che tuo padre ti picchiasse, ed è per questo che sei così arrabbiato. (il pubblico ride) E caro serpente, ti canterò una ninna nanna per farti sentire meglio, per nutrire il tuo serpente interiore”. (altre risate)



Il serpente si arrotolò e gli venne una strana espressione sul viso, un’espressione perplessa. C’era un essere umano che non stava esprimendo rabbia. Un essere umano che stava tentando di cambiarlo. Un umano che stava tentando di fargli un trattamento. (altre risate) Il serpente la guardò, e un grosso sorriso apparve sulla sua faccia. E la donna Shaumbra pensò: “Sono connessa a lui, da cuore a cuore. Guarda, sta sorridendo.”

Improvvisamente il serpente balzò in avanti e la colpì. Ella morì istantaneamente. (qualche risata) E il serpente si ritirò nel sottobosco, ridendo e ridendo e ridendo con se stesso: “C’era qui un essere umano che tentava di cambiare il mondo e di cambiare me. E’ stata la preda più facile di tutte!”



Lo Shaumbra rimasto lo chiameremo Samuel. Samuel seppellì l’operatrice di luce, la vecchia guaritrice. Samuel la seppellì. Era piuttosto preoccupato. Rifletteva su questa strada per l’ascensione, il Viale dell’Illuminazione. Non era una buona cosa, perché una persona era stata scacciata dalla paura e le altre due erano state uccise. Si sedette riflettendo per un certo tempo se continuare su questo sentiero. Infine disse: “E’ così radicato dentro il mio essere e nella mia anima che devo continuare.”



Continuò a camminare, con più attenzione e precauzioni di prima, ma continuò. E, come già sapete, dopo un po’, il serpente uscì di nuovo fuori dal sottobosco, sentendosi più forte e potente per aver scacciato tre di loro in un modo o nell’altro. Il serpente andò direttamente nella direzione di Samuel e disse: “Non ti permetterò di andare oltre nel percorso. Come quegli altri con i quali parlavi, ti ucciderò”.

Samuel era un po’ come ognuno di voi qui. Era stato così diligente nell’integrare la sua divinità, nella ricerca del suo Vero Sé e nel rimanere nel suo dolce spazio. Samuel ricordò alcune cose che aveva appreso, perfino in quei terribili momenti. Guardò direttamente negli occhi il serpente, che era arrotolato e pronto a colpire. Il serpente era potente, con il sangue umano che colava dalla sua bocca. Era così compiaciuto di sé.



In quel momento Samuel si disse: “Devo prendere possesso della mia divinità. Non mi riguarda più ormai. Devo riprendere il possesso ed essere in un posto equilibrato. Devo inspirare – velocemente qui ora. (brevi risate) Devo inspirare la mia divinità, perché questo è quanto ho imparato essere vero.”



All’insaputa di Samuel e del serpente, un aquila stava sorvolandoli, osservando quanto accadeva. Nel momento in cui Samuel faceva la sua inspirazione, l’aquila scese in picchiata, afferrò il serpente con i suoi forti e vigorosi artigli, e volò in alto per centinaia di metri, compì dei cerchi e degli avvitamenti con il serpente mentre urlava e scuoteva gli artigli. Poi l’aquila lo lasciò alla sua morte, lasciandolo cadere al suolo.



Samuel respirò di nuovo, ma stavolta con sollievo. Continuò a camminare sul suo sentiero, ripensando agli eventi di quello strano giorno. Contemplò tutto ciò che era avvenuto. All’aquila, che doveva essere stata sempre lì, aspettando il momento giusto per intervenire, aspettando il momento in cui Samuel sarebbe stato in equilibrio e centrato nella sua divinità.



Samuel continuò il suo cammino sul sentiero dell’illuminazione, quando improvvisamente un altro serpente apparve. Era un congiunto del serpente che era stato ucciso. Questo nuovo serpente era veramente molto arrabbiato. Sfrecciò dal sottobosco fermandosi direttamente davanti a lui. Era almeno due volte più lungo del primo serpente. Si eresse davanti a lui e disse: “Ora ti ucciderò sicuramente, perché tu hai ucciso il mio parente. Mi vendicherò. Devo, perché questo è il modo del nostro dio dei serpenti. Noi vendichiamo tutti quelli che ci fanno del male”.



Samuel ci aveva pensato durante il suo cammino, da quando il primo serpente era stato ucciso. Sapeva che quando l’aquila era scesa era in un momento sacro e benedetto. Sapeva anche che si trattava di un atto divino, e che c’era altro da imparare da tutto questo. Perciò mentre camminava si era chiesto: “Cos’è che devo sapere sull’evento del serpente? Cosa dovrei fare se l’evento si ripetesse?” E ascoltò dentro di sé le risposte alla sua domanda. Sapeva che le risposte vengono sempre da dentro di noi.



Samuel sapeva che non poteva solo chiudere gli occhi e sperare che l’aquila venisse giù di nuovo. Sapeva che era tempo di appropriarsi veramente della sua divinità. Guardo il serpente negli occhi e disse: “Caro serpente, cosa stai cercando? Perché sei sul mio sentiero?” Il serpente fu scioccato! Nessun umano gli aveva mai posto questa domanda. Gli umani avevano agito nella paura o nella rabbia o, talvolta, nella stupidità, ma non avevano mai dispiegato questo tipo di saggezza. Essi non avevano mai chiesto: “Perché sei sul mio cammino? Cosa hai per me?”



Il serpente rispose alla sua domanda: “Caro Samuel, io sono te. Non sono diverso da te. Non sono un rettile esterno. Sono la tua oscurità, e vengo qui oggi nel tuo percorso perché tu, Samuel, non ami cambiare. Tu Samuel, hai problemi che devono essere affrontati. Io sono qui come messaggero per aiutarti a portare i tuoi problemi in superficie”. Samuel riflettè un momento e poi chiese al serpente: “Ma se è così semplice, se è così semplice, perché l’altro serpente ha spaventato e ucciso le altre persone? Non potete venire da noi e semplicemente spiegare il perché siete qui?”



Il serpente scosse la sua piccola testa (il pubblico ride) e disse: “Questo non è il modo in cui lavora l’energia. E’ solo quando ci viene chiesto, quando avete abbastanza curiosità, solo quando aprite la porta nel fare le domande, che noi possiamo rispondere. Noi non vogliamo essere cambiati. Non vogliamo essere attaccati. Ma quando un umano viene a noi – il serpente interiore – e chiede, allora possiamo dirlo. Dobbiamo condividere.”



Così Samuel comprese il suo potere, il suo equilibrio, e comprese il perché il serpente era stato mandato lì. Parlarono per molte, molte ore. Samuel imparò molto attraverso questa esperienza. Vide l’oscurità e le paure che erano dentro di lui, e che erano espresse dal serpente. Fatto questo, Samuel disse al serpente: “Ancora non mi piaci. Ancora non mi piace quando appari sul mio sentiero. Ancora non amo ciò che rappresenti. Ma, ora so come rivolgermi a te e cosa fare.”



Samuel continuò sul suo sentiero. C’era ogni tanto, ma raramente, un serpente che tentava di fermarlo. Capì che si trattava solo di un test del suo essere per vedere se era ancora nel suo equilibrio. Ma ora, ogni volta che compariva un serpente, avrebbe sorriso e chiesto: “Perché sei qui? Cosa dovrei sapere? Perché sei qui? Cos’è che vuoi?”



(pausa)



Cari amici, questa storia contiene molti elementi energetici. Contiene molte metafore e simboli nelle sue parole. Sarebbe bene rivisitarla di tanto in tanto.



E’ per capire che l’oscurità dentro di voi cerca di essere liberata. L’oscurità è il serpente che giace ora ai vostri piedi. E’ il serpente della storia di Samuel. L’oscurità interiore cerca di essere liberata.



Mentre vi muovete nel vostro nuovo stato di ascensione, ci sono ancora problemi. Ci sono ancora squilibri. Essi appariranno, ma capite, come ha fatto Samuel, che l’oscurità, nel suo livello profondo, sono problemi ed energie dentro di voi che cercano di essere liberate. E’ tutto qui.



Se trattenete uno squilibrio legato alla paura dentro di voi, l’oscurità vi provocherà il darvela a gambe verso il villaggio di partenza. Se trattenete paure e permettete loro di farvi dimenticare tutto quello che avete imparato, di scuotervi fino alle fondamenta, tornerete correndo al villaggio, verso la vostra sicurezza. Questo serpente di paura e oscurità che vi ha spaventato, non ha ottenuto quello per cui era apparso. Stava tentando di spaventarvi, ma in realtà stava cercando di essere affrontato.



L’oscurità cerca di essere rilasciata. Essa ha modi insidiosi per farlo. Usa modi che danneggiano e azzoppano. Ma procedete direttamente all’essenza e comprendete che l’oscurità dentro di voi cerca di essere rilasciata. Voi poi capirete gli eventi del mondo che vi circonda. Comprenderete cosa accade nelle attuali situazioni del vostro mondo. L’oscurità cerca di essere liberata!



Quando tentate di uccidere il serpente, come ha fatto il secondo uomo, quando lo seguite nella rabbia, questo vi porta dentro lo squilibrio. Lo avete scoperto in voi stessi. Quando siete arrabbiati, quando accade qualcosa dentro di voi e voi siete arrabbiati con voi stessi, perdete! La rabbia è squilibrio. Capitelo quando vi trovate il serpente davanti, e siete arrabbiati, e tirate il coltello, e dite: “Ti taglierò la testa, ti ucciderò qui.” Anche se riuscite ad uccidere il serpente, questi tornerà attraverso i suoi parenti. Sarà lì, perché l’oscurità cerca di essere rilasciata. Vi avete solo inflitto rabbia e dolore. Ma continuerà. Sarà lì. Sarà sul vostro percorso di ascensione e illuminazione. La rabbia non risolve il problema.



Osserviamo ora il terzo operatore di luce, la donna guaritrice. Il suo obiettivo era di cambiare il serpente. Voleva analizzarlo. Il serpente voleva essere liberato, ma non in quel modo. Il serpente non voleva essere cambiato per poter calzare in un certo stampo. Il serpente non vuole la simpatia. Non vuole un trattamento zuccheroso che lavora solo in superficie. Il serpente stava facendo male dentro, era l’oscurita interiore. Il serpente vuole risposte vere e dirette, e vuole la vostra energia. Non ha bisogno di una qualche melliflua terapia.

Vogliamo che pensiate anche a questo. I terroristi che sono qui oggi sanno che le soluzioni morbide non risolveranno il problema. I loro congiunti – le organizzazioni alle quali appartenevano prima di morire – non risponderanno graziosamente se siederete per parlare con parole vuote, senza mostrare la vostra forza. Il nostro terzo operatore di luce, la donna, non ha mostrato una forza interiore. Non sosteneva la sua divinità. Non era in equilibrio. Stava tentando di cambiare qualcosa, tentando di cambiare il mondo e trasformarlo in un ordine suo, per renderlo conforme a un quadretto che lei si era immaginata. Ecco perché il serpente l’ha morsa e uccisa.

Samuel, il quarto operatore di luce, che era in equilibrio con l’energia maschile/femminile, attraversò un terribile e difficile momento, che non gli permise di pensare velocemente per servirsi di tutti i strumenti, quando incontrò il primo serpente. Ma sapeva una cosa molto semplice – respirare, facendo entrare la divinità. Se praticata ogni giorno, diventa una cosa inconscia. Mentre inspirate, la divinità entra. Samuel sapeva che il respiro lo avrebbe posto in equilibrio ed avrebbe ancorato la sua divinità. E’ quanto accadde con l’aquila, che volava sulla sua testa, che era sempre stata lì con occhio attento, aspettando di ghermire il serpente, ma al momento giusto. Questo ha aperto la porta. E’ accaduto un evento esterno, apparentemente esterno, che ha salvato Samuel da morte certa. Ma egli ha avuto la saggezza per sapere che, innanzitutto, bisognava comprendere la ragione per cui il serpente era lì. Ecco perché nel suo viaggio su quella strada, prese tempo per pensare al perché il serpente fosse lì. Sapeva, come lo sapete voi, che era lì per una ragione. Era lì per una ragione.



Quando l’oscurità affiora, e la paura monta, e il serpente viene fuori da dentro di voi, appropriatevi della vostra divinità. Inspiratela. Rimanete in equilibrio. Non tentate di cambiare qualcosa che ancora non comprendete. Non tentate di ucciderlo. Non scappate via nella paura. Possedete e trattenete la vostra divinità. Domandate all’oscurità dentro di voi perché è lì, cos’è che ha bisogno di essere rilasciato. C’è uno squilibrio energetico dentro di voi che bisogna affrontare. Forse un antico rimorso. Non avete bisogno di tornare indietro alle vostre vite passate per sapere esattamente che cos’è. Questo sarebbe solo una perdita di tempo e di energie. Ma, c’è forse un vecchio rimorso o un senso di colpa. O forse è parte di una saggezza che non è pienamente completa, perciò resta senza equilibrio dentro di voi. Il serpente si farà avanti al tempo giusto per permettervi di sapere che c’è qualcosa dentro di voi che ha bisogno di essere liberato.



Quando l’oscurità si presenta a voi nel cammino dell’ascensione, possedete la vostra divinità. Mantenetela. Inspirate e chiedetevi che cosa dovreste sapere. E comprendete ogni volta, che questo riguarda il rilascio e la trasmutazione di una vecchia energia.



I tre ospiti, quelli che furono terroristi, che stanno facendo tante riflessioni dal nostro lato – ci hanno chiesto di essere qui conil Gruppo di umani che stanno attivamente e amorevolmente lavorando attraverso l’oscurità. Essi hanno sentito che c’erano esseri umani che stavano imparando veramente ad integrare la divinità, senza sottrarre potere ad un altro, senza possederlo, senza combatterlo. Hanno chiesto di incontrare un tale gruppo. Sono qui davanti a voi oggi, pensando che non potranno mai essere al vostro posto. Sono qui chiedendosi dove hanno preso la strada sbagliata durante il loro viaggio, e com’è che sulla Terra esistono Esseri così illuminati e pieni d’amore. Ci battono sulla spalla e ci dicono: “Tobias, ricorda questi che sono qui…questi sono i veri Operatori. Non sono gli operatori zuccherosi, melensi. Questi sono i veri operatori.”

Essi riescono a vedere nella Vostra Energia, la convinzione, il possesso che avete della vostra divinità.

messaggio integrale in inglese: http://www.crimsoncircle.com


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